martedì, novembre 06, 2007

dal GdV

Musicali Affetti
con i “Pueri”
È Passione vera



di Eva Purelli

VICENZA
«Luogo di preghiera, contemplazione, spiritualità». Padre Celso Mattellini nel saluto iniziale ha ricordato a tutti come il tempio di San Lorenzo racchiuda queste intrinseche nobili finalità dello spirito. In effetti, nella serata di Ognissanti si è pregato (in musica), elevandosi ad un livello di spiritualità non comune. Merito di Johann Sebastian Bach, dei Pueri Cantores e dei Musicali Affetti.
Era una sfida titanica, risolta in felicissimo evento. La Passione secondo San Matteo che per la prima volta Bach offrì al mondo nella sera del Venerdì Santo dell'aprile 1729 ha debuttato a Vicenza con un'accoglienza di gran calore e partecipazione. Molto numerosi i presenti, concentrati senza segni di cedimento lungo le oltre due ore dell’ascolto. La Passione di Bach infatti non è un'opera facile nemmeno per il pubblico.
Quasi integrale la versione ascoltata a San Lorenzo perché in realtà sono state omesse alcune arie solistiche dei tenori e dei bassi. Una scelta operata in parte forse per non caricare le due voci maschili del Coro già impegnate nelle sezioni solistiche e anche per accorciare i tempi dell'esecuzione integrale. Una contrazione che comunque non ha alterato la comprensione dell'insieme poiché i recitativi descrittivi c'erano tutti, così come le parti corali e d'assieme e le arie solistiche cantate da contralti e soprani. I Pueri Cantores hanno in realtà dimostrato un rigore e una disciplina più tedesca che italica, esibendo concentrazione, professionalità e passione. Anche la loro dizione non lasciava adito a pecche perché il tedesco era fluente e corretto. Coinvolgenti e ricche di impeto le sezioni corali e molte voci - specie di adolescenti - si sono distinte per maturità timbrica ed espressiva superiore a quella anagrafica.
Tutti hanno cantato in questo gigantesco affresco dalle dimensioni michelangiolesche, anche i più piccoli. Le vere e proprie voci bianche, visibilmente emozionate (per molti era il primo concerto pubblico) non sempre hanno sostenuto l'intonazione ma non si sono perse d'animo concertando con le sezioni strumentali.
La parte dell'Evangelista (la voce media) che svolge la narrazione evangelica del supplizio di Cristo era affidata al tenore Cristiano Langaro, voce bene appoggiata e sostenuta, in alcuni passaggi forse un po' troppo lirica, ma aderente all'azione nei passaggi più drammatici Nelle vesti di Gesù c’era l'altro corista del gruppo, il basso Damiano Frugani.
Sul podio a dirigere e guidare voci e strumenti con generosa intensità Roberto Fioretto che dopo oltre un anno di intenso studio con questi giovanissimi ha colto i frutti del suo impegno. In buona luce le dinamiche, che sottolineavano i passaggi più patetici (del supplizio e della passione di Cristo) e intensi, amalgamati, quelli propriamente corali.
Ricca e densa la parte strumentale, con disegni fugati, progressioni , verticalismi spinti, affidati al violino di concerto di Fabio Missaggia che con i suoi Musicali Affetti ha offerto un campionario efficace e consono di effetti e timbri barocchi, come i particolari corni da caccia o gli oboi d'amore.


3 commenti:

Pappageno ha detto...

Accidenti Cosimo... non avrai scritto tutto a mano! Cmq un bell'articolo che almeno valorizza lo sforzo fatto, siete stati molto bravi e vi ammiro molto!

Anonimo ha detto...

complimenti, veramente! avete fatto benissimo a postare qua la critica, perchè sennò non l'avrei mai letta! e grazie irene ("iiir"), per avermela fatta leggere..complimenti a tutti!!!
ilaria(amica di irene!)

Pappageno ha detto...

Si richiede di postare urgentemente una foto della suddetta Ilaria...